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Giornalisti pensionati tra previdenza e salute. La garanzia di Casagit è per sempre

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L’ex ministro Elsa Fornero all’evento promosso da Ungp, Fnsi e Inps. Dirigenti e manager a confronto. L’intervento di Sonia Silvestri, responsabile del Dipartimento funzioni operative della società di mutuo soccorso: «Prestazioni immutate nel tempo e contributi deducibili»

L’Unione nazionale giornalisti pensionati, in collaborazione con la Fnsi e l’Inps, ha promosso a Roma un corso di formazione sui temi della previdenza ed in particolare sui problemi scaturiti dal passaggio della gestione principale dell’Inpgi all’Istituto nazionale della previdenza sociale.

L’incontro, coordinato dalla vicepresidente vicaria dell’Ungp, Patrizia Disnan, si è aperto con una relazione di Elsa Fornero, già ministro del lavoro, sulla situazione della previdenza in Italia.

Sono poi intervenuti, oltre al presidente dell’Ungp Paolo Serventi Longhi, i direttori centrali dell’Inps Massimiliano D’Angelo e Diego De Felice, il dirigente dell’area comunicazione dell’Istituto Salvatore Santangelo, i presidenti dell’Inpgi Roberto Ginex e del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti Alessia Marani, la segretaria dell’Ordine nazionale dei giornalisti Paola Spadari, il presidente dell’Ordine del Lazio Guido D’Ubaldo e Sonia Silvestri, responsabile del Dipartimento delle funzioni operative di Casagit Salute.

«Quando si va in pensione – ha sottolineato Sonia Silvestri nel suo contributo all’evento -, spesso si rischia di perdere la copertura sanitaria integrativa prevista dal contratto di lavoro. Casagit Salute, invece, continua a garantirla con lo stesso livello di prestazioni, ma soprattutto con contributi calmierati e accessibili, pensati per tenere conto del reddito pensionistico, generalmente più contenuto rispetto a quello da lavoro dipendente. Questo è possibile grazie a un delicato meccanismo di equilibrio intergenerazionale proprio come per il sistema pensionistico e come il sistema pensionistico risente degli effetti dell’invecchiamento della popolazione e della linea di tendenza delle retribuzioni».

«I contributi dei pensionati non crescono con l’età come avviene nelle polizze assicurative private – ha aggiunto -, piuttosto sono legati alle effettive disponibilità economiche. Ai pensionati, infatti, si applica una contribuzione in percentuale sul trattamento lordo annuo di pensione replicando il medesimo meccanismo contributivo previsto dal contratto nazionale di lavoro giornalistico. I contributi versati dai pensionati rientrano tra quelli previsti dall’articolo 51 del TUIR e possono quindi essere dedotti fiscalmente. Inoltre anche i pensionati possono estendere la copertura ai loro familiari, anche in questo caso con contribuzione calmierata».

«Uno dei passaggi più delicati della vita associativa – ha concluso Sonia Silvestri – è proprio il momento del pensionamento. Chi passa in quiescenza deve fare una scelta consapevole: confermare la volontà di mantenere la copertura sanitaria. Naturalmente, mantenere questo equilibrio tra contribuzione solidaristica e prestazioni elevate è una sfida continua. Richiede una gestione attenta, un monitoraggio puntuale dei costi sanitari e una lettura attenta delle dinamiche socioeconomiche. Ma la nostra missione è proprio questa: garantire una protezione sanitaria sostenibile e solidale anche quando il Servizio sanitario nazionale, purtroppo, mostra segnali di sofferenza».