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Come sta il giornalismo della provincia? E come usufruiscono dei servizi della Casagit i giornalisti, i loro familiari e i soci dei centri meno vicini alle grandi città? Di questo e di “Giornalismo Mantovano, l’informazione del territorio” si è parlato nel corso dell’incontro di venerdì 7 febbraio al Teatro Soms di Castellucchio, a dieci chilometri dalla città dei Gonzaga, condotto dal giornalista mantovano di Suzzara Fabrizio Binacchi, redattore capo di Rai Vaticano, che ha chiamato sul palco una quindicina di ospiti.
A Mantova si respira storia, cultura e futuro: La Gazzetta di Mantova a giugno compirà 361 anni ed è il giornale più antico d’Italia e d’Europa tra quelli ancora in vita. La Voce di Mantova è tornata alle pubblicazioni sotto forma innovativa di cooperativa tra operatori dell’informazione. Attivi radio e tv locali e piattaforme di informazione molto vivaci e attente, tutte con giornalisti.
Il presidente della Casagit Gianfranco Giuliani ha riferito degli sforzi che la Cassa Mutua sta mettendo in campo “per favorire i giornalisti, i loro familiari e gli utenti non giornalisti a fruire della sanità di miglior qualità anche a chi non risiede in grandi città ad alta concentrazione di centri sanitari e specialisti”. Giuliani ha poi fatto il punto sulle novità organizzative: “Casagit è nata 51 anni fa per una felice intuizione dei giornalisti, inserendo nel contratto di lavoro una Cassa dedicata ad un servizio sanitario efficiente che affiancasse il Servizio sanitario Nazionale. Purtroppo, il pubblico offre sempre meno e i soci Casagit usufruiscono con maggiore frequenza delle opportunità della Cassa. Ma la crisi del mondo dell’informazione e gli stipendi più bassi da un decennio a questa parte hanno prodotto una situazione da monitorare per garantire un futuro solido alla Casagit e da qui una riforma che è equilibrata ed è stata varata con il concorso dell’intero Consiglio di amministrazione. La Casagit intanto è diventata società di mutuo soccorso e si è aperta all’esterno, ha allargato il servizio per le persone anziane, si è evoluta, ha intercettato nuove fasce di utenti. Insomma, è una Casagit che ha reagito alle necessità di tempi diversi di quelli in cui è stata con lungimiranza fondata. Siamo al passo, siamo sul mercato e con notevoli prospettive”.
Il fiduciario della Casagit della Lombardia Antonello Capone ha sottolineato “la centralità del servizio di informazione diretta ai colleghi che non possono raggiungere facilmente la sede della Consulta, a Milano, e hanno bisogno di assistenza veloce ed efficace al di là di quanto può essere garantito dalla piattaforma online e dall’App di Casagit Salute, pur molto efficaci. Inoltre, Casagit ha allestito una task force centrale di servizio per gli utenti ai quali il fiduciario può rivolgersi per soluzione di casi più complicati, ottenendo risposte chiare ed esaurienti per il socio. Noi siamo quelli del momento del bisogno, delle necessità di salute che sono sempre importanti e prioritarie, per questo i colleghi ci riconoscono e ci ricordano per la qualità del servizio che sappiamo offrire. Non possiamo fallire, non possiamo tradire”.
L’intervento di invito alla fiducia e sempre alla responsabilità della segretaria generale della Federazione Nazionale della Stampa Alessandra Costante: “I media di provincia sono al centro di una rivoluzione che riguarda l’editoria in generale, ma gli organi di informazione locali possono avere più chance nella partita delicatissima con l’intelligenza artificiale. I giornalisti impegnati a raccontare fatti di città di dimensioni medio-piccole e della provincia sono ancor più importanti per il servizio che rendono al pubblico perché spesso restano la fonte primaria a cui attingere, spesso l’unica, qualificata, al di là dei social. E questo rende grande il loro servizio”.
Il segretario aggiunto vicario della Fnsi Domenico Affinito ha sottolineato “l’importanza anche per la stampa locale del nuovo contratto di lavoro per il quale stiamo trattando con la Federazione editori. Decisiva anche la tutela della figura dei corrispondenti che offrono un contributo determinate alla buona informazione di giornali, radio, tv e piattaforme nazionali”.
Il consigliere del Fondo complementare dei giornalisti italiani Edmondo Rho ha approfondito su tutti i vantaggi del Fondo “che ha garantito performance di rendimento superiori ad ogni tipo di concorrenza e offre opportunità pure di natura fiscale con la contribuzione volontaria e può essere allargato ai familiari”.
C’è stato un ampio dibattito con il pubblico anche prima e dopo gli interventi sul palco. Ma eccoci ai riflettori e ai microfoni, dalle 21 alle 23.30: le testimonianze, gli aneddoti, il “dietro le quinte”, dei giornalisti mantovani, che hanno innanzitutto ricordato le figure mitiche di Rino Bulbarelli, Carlo Accorsi e Alberto Gazzoli. Sono intervenuti, tra intermezzi musicali di Francesca Pigozzi e Paolo Pisi, il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani e i giornalisti Paolo Boldrini, Monica Bottura, Paola Bulbarelli (figlia di Rino), Sabrina Cavalli, Luigi Cavalieri, Giacomo Cecchin, Davide Dalai, Gloria De Vincenzi, Stefano Lorelli e Giovanni Telò.
La serata è stata organizzata dalla Pro Loco diretta da Mauro Beduschi. Francesca Giuffrida, dirigente medico dell’Azienda ospedaliera Carlo Poma di Mantova e per passione entusiasta organizzatrice, ha annunciato che saranno ideate altre iniziative a Castellucchio con Sigfrido Ranucci, giornalista curatore di “Report”, qui già protagonista di un riuscito incontro con il pubblico in piazza nello scorso settembre, con 500 intervenuti a parlare del suo libro “La Svolta”.