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Alla 14° Assemblea nazionale dei rappresentanti dei soci presentato il libro che ripercorre la storia della Casagit: dalla fondazione della Cassa nel 1974 alla trasformazione in Società di mutuo soccorso. Un viaggio attraverso l’evoluzione della professione giornalistica e del sistema sanitario italiano
di Stefano Menna
27 novembre 2025 – Cinquant’anni di storia, non solo di un ente, ma di un’intera categoria professionale che ha saputo costruire, difendere e rinnovare il proprio sistema di welfare. In occasione della 14° Assemblea nazionale dei rappresentanti dei soci, riunita a Roma il 27 e 28 novembre 2025, è stato presentato il volume “Casagit – 50 anni di solidarietà”, realizzato da Fondazione Casagit in collaborazione con Casagit Salute e la Fondazione “Paolo Murialdi”. Un’opera che – attraverso documenti d’archivio, raccolta fotografica e testimonianze dirette – fissa sulla carta il percorso compiuto da Casagit tramite un’attenta ricostruzione delle fasi che ne hanno accompagnato nascita ed evoluzione: dalla prima intuizione dei padri fondatori a metà anni Settanta, fino all’attuale assetto come Società di mutuo soccorso aperta a tutti i cittadini.
«Non una cronistoria di bilanci e delibere, ma la testimonianza di una scelta di campo fatta cinquant’anni fa: quella di creare un sistema di sicurezza sociale e di tutela della persona. Oggi Casagit si è aperta, ha saputo cambiare pelle per affrontare tempi e sfide nuove. Il nostro compito, però, resta immutato: risolvere anche i casi più difficili, adottando criteri elastici, mai soggettivi, mettendo sempre al centro l’essere umano», ha sottolineato il presidente della Fondazione Casagit, Giampiero Spirito. «Oltre che ripercorrere il nostro passato, il libro vuole essere una testimonianza concreta della capacità di una comunità di pensare insieme, proteggersi e innovare. La solidarietà come motore per progettare il futuro: è questa visione e questo patrimonio collettivo che vogliamo custodire e trasmettere alle prossime generazioni».
Il volume ripercorre le tappe fondamentali della storia di Casagit, iniziata il 28 novembre 1974. In un contesto segnato dalla riforma ospedaliera e dall’imminente istituzione del Servizio sanitario nazionale, la Federazione nazionale della stampa, l’Ordine dei giornalisti e l’Inpgi decidono di costituire una Cassa autonoma per garantire ai giornalisti italiani prestazioni sanitarie integrative: la salute come valore assoluto, per tutelare la dignità e l’esercizio della professione scevro da ogni condizionamento. Le prime responsabilità organizzative sono affidate ad Angiolo Berti e a Giuseppe Rotella, protagonisti di una fase pionieristica fatta di determinazione, idee e anche qualche mezzo di fortuna (come il carretto pieno di penne e fogli con cui vengono trasferite le pratiche dalla sede di via Rabirio a quella in via Maria Adelaide, a Roma).

Uno degli snodi cruciali è datato 1° agosto 1982, quando la solidarietà si fa sistema con l’inserimento del contributo obbligatorio nel Contratto nazionale di lavoro giornalistico: la contribuzione non dipende più da scelte individuali ma rientra nella cornice delle tutele collettive, secondo un principio solidaristico. La Cassa si consolida finanziariamente, si estendono le convenzioni, si ampliano le tutele non solo per i giornalisti attivi ma anche per pensionati e familiari, in una logica di redistribuzione dove “ciascuno versa secondo il guadagno e riceve secondo il bisogno”, come ricorderà Giovanni Spadolini nel 1994. E poi la scelta di sostenere le fasce più deboli, non discriminare in base alle patologie, riconoscere i diritti delle nuove forme familiari: un modello assistenziale “largo”, che in alcuni casi ha anticipato l’evoluzione della normativa nazionale.
Complesse le sfide affrontate nei decenni successivi: la crisi dell’editoria, l’arretramento della sanità pubblica, la precarizzazione del lavoro giornalistico, la necessità di garantire coperture anche alle fasce più fragili della categoria. È in questo scenario che nascono iniziative come la Casagit 2 nel 2008 o i profili diversificati (“Casagit si fa in 4”) nel 2012, fino alla più recente collaborazione con l’Inpgi per i piani sanitari W-in e W-in plus, tesi a includere freelance e lavoratori autonomi con redditi discontinui.
Infine, la trasformazione avvenuta nel 2019. Per rispondere ai mutamenti sociodemografici e normativi, Casagit ha modificato la propria forma giuridica: da un lato la nascita della Fondazione Casagit, custode del patrimonio e dei valori etici e culturali; dall’altro la costituzione di Casagit Salute, società di mutuo soccorso aperta a tutti, che porta l’esperienza del welfare giornalistico a servizio dell’intera collettività, in un’ottica di piena sussidiarietà e integrazione con il Ssn.
L’impegno di oggi rimane lo stesso di cinquant’anni fa: proteggere la salute e la dignità delle persone, offrendo risposte solide e solidali dove la sanità pubblica fatica a garantire tempi e qualità adeguati. Con le radici ben salde in quella “autonoma iniziativa dei cittadini” che la Costituzione non solo riconosce, ma valorizza. Lo ha ricordato lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – in occasione dell’incontro al Quirinale con i rappresentanti della mutua, il 5 marzo 2024 – quando ha definito Casagit «un’importante esperienza di welfare, un esercizio di libertà, un fondamentale contributo alla nostra democrazia».