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di Stefano Menna
Proteggere il rene, organo spesso dimenticato ma fondamentale per garantire il nostro benessere. Come evidenziato dall’ultima Assemblea mondiale della sanità dell’OMS, la malattia renale cronica è una priorità sanitaria per rilevanza epidemiologica, gravità, peso assistenziale e impatto economico. Negli ultimi trent’anni il numero di nuovi casi di dialisi è aumentato del 43%, mentre la mortalità per malattia renale cronica è salita del 41%. Si stima che entro il 2040 diventerà la quinta causa di morte in tutto il mondo.
In Italia, un progetto pilota condotto in Puglia tra il 2021 e il 2024 al Policlinico di Bari, ha proposto uno screening occupazionale per i lavoratori del Servizio sanitario nazionale (SSN). Coinvolti oltre 12.000 operatori: nel 6,7% dei casi sono emersi segni iniziali di malattia renale cronica, che altrimenti sarebbero passati inosservati. Si prevede ora di estendere l’iniziativa ad altre aziende sanitarie sul territorio, per porre le basi di una rete di prevenzione e diagnosi su scala nazionale.
Anche il legislatore si è mosso: a seguito della presentazione di un policy paper elaborato con il supporto della Fondazione italiana del rene, Società italiana di nefrologia e altri stakeholder del settore, è stato avviato un disegno di legge, ora incardinato alla Camera, finalizzato alla creazione di un programma nazionale di screening. L’obiettivo dell’iter è intervenire prima che la malattia progredisca agli stadi più avanzati, quando le opzioni terapeutiche sono più pesanti, limitate, con maggiori conseguenze per i pazienti e aggravio di costi per il SSN. Di tutto questo, oltre agli aspetti più legati alla ricerca medico-scientifica, si parlerà al 66° congresso della Società italiana di nefrologia, in programma da domani fino al 24 ottobre a Riccione.
L’impegno di operatori e istituzioni arriva in un momento in cui i numeri parlano chiaro: quasi il 10% della popolazione adulta convive con una forma di malattia renale cronica, ma solo una minima parte ne ha piena consapevolezza. Tra loro circa 100 mila hanno raggiunto un livello di gravità tale da richiedere terapie salvavita, 45 mila sono in dialisi, 28 mila hanno già subito un trapianto di rene. E potrebbe essere solo la punta dell’iceberg: la malattia renale cronica è quasi asintomatica finché non diviene grave, per cui la maggioranza dei pazienti non sa di avere una nefropatia e non viene seguita dallo specialista nefrologo.
Secondo le linee guida internazionali, si parla di malattia renale cronica quando la funzione dei reni è ridotta o danneggiata in modo persistente per almeno tre mesi. I fattori di rischio principali – diabete, ipertensione, obesità, sindrome metabolica e stili di vita poco salutari – rappresentano il terreno su cui la malattia attecchisce. Anche l’età avanzata è un ulteriore elemento di vulnerabilità, dal momento che il filtrato glomerulare tende a ridursi fisiologicamente con il passare degli anni.
Pesante l’impatto sulla qualità della vita, soprattutto per gli stretti legami con il rischio cardiovascolare: chi ha una funzione renale compromessa corre un rischio molto più alto di infarto, scompenso cardiaco o ictus. Non solo: la progressione verso l’insufficienza renale completa rappresenta lo scenario più difficile, con la necessità di ricorrere a terapie sostitutive complesse come dialisi o trapianto. Soluzioni impegnative, che cambiano radicalmente la quotidianità dei pazienti e richiedono investimenti importanti da parte del sistema salute. Per ogni paziente dializzato il SSN spende 45-50 mila euro l’anno, per un totale di 2,5 miliardi: circa il 2% della spesa sanitaria del Paese.
Non mancano poi le criticità nel sistema di presa in carico. Prevenzione primaria e diagnosi precoce non sono ancora a regime, l’accesso a cure specialistiche e terapie è molto variabile sul territorio: solo alcune Regioni hanno attivato percorsi dedicati, nel tentativo di garantire un’assistenza uniforme e integrata. Lo stesso coordinamento tra medicina generale, nefrologi e altri specialisti non è sempre ottimale.
La prevenzione può allora aiutare a trasformare una malattia silente in una condizione visibile, riconosciuta e gestita con efficacia. Oltre ai consigli validi per evitare l’insorgere anche di altre malattie croniche (non fumare, non bere alcolici, fare attività fisica regolare, seguire un’alimentazione equilibrata), nel caso della salute dei reni è importante tenere sotto controllo la glicemia, monitorare la pressione arteriosa, ridurre il peso in eccesso – i pazienti sovrappeso e obesi sono più esposti al rischio di danno renale – assumere un adeguato apporto di liquidi, contenere il sale nella dieta e limitare il consumo di proteine animali. Anche la comparsa di alcuni sintomi (gonfiore a mani o caviglie, cambiamenti nella minzione, stanchezza marcata o ridotta concentrazione) può rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare. Infine, è fondamentale valutare la funzionalità renale monitorando diversi parametri clinici, tramite l’esecuzione periodica di specifiche analisi – per esempio il dosaggio dell’albumina nelle urine o la cistatina C, per avere un quadro più accurato negli anziani o nei pazienti con massa muscolare ridotta.
Del resto la prevenzione rappresenta un pilastro anche per Casagit Salute, impegnata nell’obiettivo di accompagnare i propri soci verso una maggiore attenzione alla propria salute e stili di vita più sani. Tutti i piani sanitari offrono coperture complete per gli esami preventivi necessari, nel rispetto della libertà di cura individuale. Ma non solo: grazie a progetti istituzionali di carattere medico-scientifico (come quelli già realizzati su diabete, stress in redazione e decadimento cognitivo) e altre iniziative di educazione alla salute, la mutua svolge un ruolo di solida guida e orientamento lungo l’intero arco di vita con attività capaci di tradursi in una prevenzione puntuale, appropriata ed efficace.
- Giornata mondiale della salute dei reni
- Identificazione, prevenzione e gestione della malattia renale cronica nell’adulto (Iss – Ministero della salute, 2015)
- Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione delle malattie renali croniche nella popolazione adulta (Camera dei deputati – proposta di legge, 2024)
- Fondazione italiana del rene
- Società italiana nefrologia
- Società internazionale nefrologia
- I tuoi reni sono sani? (questionario a cura della Società internazionale nefrologia)
- Vademecum per la gestione della malattia renale cronica nel diabete (Società italiana diabetologia, 2024)
- Reducing the burden of noncommunicable diseases through promotion of kidney health and strengthening prevention and control of kidney disease (OMS, 2025)
- Global Burden of Disease: findings from the GBD 2023 study (GBD, 2025)
- GBD Chronic Kidney Disease Collaboration. Global, regional, and national burden of chronic kidney disease, 1990-2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017 (The Lancet, 2020)
- Kovesdy CP. Epidemiology of chronic kidney disease: an update 2022 (Kidney International Supplements, 2022)
- Registro italiano dialisi e trapianto (report 2021)
- De Nicola L, Giampaoli S et ANMCO-SIN research group. Prevalence and cardiovascular risk profile of chronic kidney disease in Italy: results of the 2008-2012 National Health Examination Survey (Nephrology Dialysis Transplantation, 2015).